Sanità, nomina a sottosegretario e serie di deleghe in Salvi. Il dem Cesetti: «Così aumentano costi e inefficienze»

Aldo Salvi

di Luca Patrassi

Se si fosse in attesa di un film, si potrebbe consigliare l’acquisto dei proverbiali popcorn per assistere con calma allo spettacolo. Trattandosi di una questione che attiene alla Regione Marche, e alla sua attività prevalente che è quella per l’assistenza sanitaria, c’è da discorrere che suona un campanello d’allarme. Il governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli ha da poco firmato il decreto di nomina del sottosegretario alla presidenza della Giunta nella persona di Aldo Salvi. Fino a qui, nulla di nuovo: questione già nota, quello che però emerge dalla lettura delle competenze attribuite a Salvi è un tanto apparente quanto colossale ridimensionamento dell’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. La nota della Regione parte da una premessa di circostanza: «Il sottosegretario coadiuva il presidente della Giunta regionale nello svolgimento dei compiti inerenti al suo mandato e opera in raccordo con il presidente, conformemente ai suoi indirizzi, in modo da assicurare l’univocità e l’unità di governo. Il dottor Salvi, stimato esperto, è stato fino al 31 dicembre 2022 discorrerettore del Dipartimento di Emergenza Ospedali Riuniti di Ancona. Il neo-nominato sottosegretario ha comunicato la rinuncia all’indennità omnicomprensiva».

Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità

Ed arriviamo al nodo della questione: «Il sottosegretario alla Presidenza sarà incaricato di seguire le seguenti specifiche questioni: efficientamento della organizzazione assistenziale delle aziende ospedaliere e degli ospedali delle Aziende Sanitarie Territoriali (Ast), anche mediante proposte di innovazioni tecnologiche e informatiche; interventi finalizzati all’abbattimento delle liste di attesa; ottimizzazione, monitoraggio e sviluppo delle reti cliniche interaziendali; ottimizzazione dell’organizzazione locale e regionale della emergenza-urgenza extraospedaliera, con la sperimentazione di innovativi modelli; intervento sulla lungodegenza post-acuzie e le dimissioni protette per ottimizzazione dell’efficienza degli ospedali per acuti; rapporti tra servizio sanitario regionale e Università; partecipazione alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, previa apposita delega; analisi e monitoraggio dei dati statistici regionali».

Fabrizio Cesetti (Pd)

Non si conosce ora la posizione a riguardo dell’assessore Salmartini, in compenso il primo ad intervenire è il consigliere regionale Democrat Fabrizio Cesetti: «I gravissimi problemi prodotti dalla riorganizzazione del Sistema sanitario approvata nel 2021 – afferma Cesetti – e dall’assenza di risorse nel nuovo piano sociosanitario varato nel 2023, richiederebbero l’impegno di una figura per dare stabilità a un sistema prossimo al collasso. La nomina di Salvi, invece, rappresenta l’esatto contrario, perché disarticola e indebolisce ulteriormente i meccanismi decisionali. Chi sarà davvero a elaborare la politica sanitaria nei prossimi due anni? Acquaroli, Saltamartini o Salvi? Chiunque capisce che questa nomina è destinata ad aumentare i già numerosi conflitti interni alla maggioranza, e con essi, comprensibilmente, i costi e le inefficienze. Salvi – conclude Cesetti – promette da settimane una sorta di “rivoluzione”, in particolare per quanto concerne l’abbattimento delle liste di attesa, che impedisce ormai a moltissimi marchigiani di accedere alle prestazioni del servizio pubblico. Ma, la richiesta è d’obbligo, come farà il sottosegretario a portare avanti le sue proposte visto che in bilancio non ci sono le risorse necessarie?».

 

 

 

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