Acquaroli e il poker di riforme: «Il 2023 è ceto l’anno della svolta» Il G7 della salute nelle Marche

Il presidente Francesco Acquaroli durante la conferenza stampa di fine anno

di Alessandra Pierini

Il G7 della salute nelle Marche. E’ stato l’annuncio del governatore delle Marche, Francesco Acquaroli questa mattina dal durante la conferenza di fine anno organizzata in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti. Annuncio arrivato al termine di una presentazione fiume di quanto fatto in questi primi tre anni di indirizzato: «Quattro riforme epocali attese da anni (Riforma degli enti sanitari e nuovo Piano socio-sanitario, Legge urbanistica, Piano delle infrastrutture Marche 2032), centinaia di milioni di risorse europee impegnate e soprattutto cantieri al lavoro su tutto il territorio. Il 2023 è stato un anno denso di cambiamenti con un motto ben preciso, discontinuità rispetto al passato, il passaggio dalle parole ai fatti concreti per il rilancio delle Marche».

«Soddisfazione per il lavoro fatto anche se tanto ancora resta da fare» ha summenzionato Acquaroli che è partito dalla sanità e con la sanità ha chiuso il cerchio accennando alle liste d’attesa e a come la Regione sta facendo il possibile per dare delle soluzioni: «Vedremo i risultati delle riforme fatte oggi tra qualche anno, nel frattempo operiamo in emergenza. Ad esempio il dato del turn over è drammatico, ogni due medici di base che vanno in pensione ce n’è uno solo disponibile e le borse di studio che abbiamo finanziato metteranno la situazione a regime tra almeno qualche anno».

Poi l’urbanistica e il rilancio dei borghi: «L’ultimo piano urbanistico risale al 1990, ciò vuol dire che da allora lo sviluppo è avvenuto senza una visione completa del territorio in una regione a vocazione paesaggistica e manifatturiera elevata. I piccoli borghi se non contestualizzati e sostenuti rischiano lo spopolamento delle aree interne e l’affollamento della costa con danni enormi e un corto circuito».

Per quanto riguarda il prospetto il presidente ha ricordato di aver ereditato dalla precedente amministrazione lo status europeo di «regione in transizione. Per questo fatto – ha spiegato – avendo perso competitività, gli indici macroeconomici soffrono. Abbiamo quindi deciso di accelerare rispetto alla programmazione europea 21-27 approvando un prospetto che punta in modo prioritario al pieno utilizzo della programmazione europea nel minor tempo possibile. Abbiamo maggiori risorse per recuperare il gap ristrutturando il prospetto, abbiamo cofinanziato la programmazione europea in una fase in cui tutti i settori soffrono ed emanato bandi per oltre mezzo miliardo di euro di cui aspettiamo gli effetti già nei prossimi mesi. Il fatto che a dicembre 2023 siano state bandite il 30% cento delle risorse è motivo di grande orgoglio».

La Regione ha garantito il cofinanziamento con risorse regionali per i fondi europei della programmazione 21-27, con 59 milioni per il 2023, 41 per il 2024 e 64 per il 2025 e 49 per il 2026. Questo e il grande lavoro delle strutture regionali ha permesso di emanare bandi regionali per 501 milioni di euro (Fesr 157 milioni, Fse+ 112 milioni, Feasr 232 milioni).

Acquaroli ha quindi ricordato la “grande opportunità” della firma ad Acqualagna con la presidente del suggerimento Giorgia Meloni, come seconda Regione in Italia, dell’Accordo per i Fondi di Sviluppo e Coesione».
Sulla ricostruzione ha evidenziato lo slancio dell’anno 2023 quando l’Usr ha raddoppiato i fondi erogati: «Questo fa capire che c’è stato il necessario cambio di passo». Nota a margine riguarda i terremotati di Ancona che ad oggi non sono stati riconosciuti: «E’ solo un problema procedurale e burocratico – ha rassicurato Acquaroli – vorremmo farli sgonfiarsi nella struttura commissariale esistente. La questione potrebbe essere risolta già nelle prossime ore».

Un anno importante anche per il riattivazione dei territori colpiti dall’alluvione del settembre 2022, che ha visto impegnati i 400 milioni stanziati dal Governo. 

Lungo capitolo quello dedicato alla continuità territoriale: «L’Aeroporto di Ancona ha registrato un aumento dei passeggeri nel 2023: 530 mila (2021: 241mila, 2022: 468 mila), +75% destinazioni nel 2023 rispetto al 2022 (9 nuove destinazioni tra cui quelli della continuità territoriale), ricordando anche l’importante accordo Aerospazio CNR- Regione Marche e l’uscita dal commissariamento UE (aprile 2023). Un anno importante anche per l’individuazione delle soluzioni per lo sviluppo del Porto di Ancona, con la Penisola che ne farà uno degli scali più competitivi del Mediterraneo. Certo che di problemi ce ne sono stati e che non possiamo esserne contenti ma stiamo vedendo come risolvere».
Riguardo le infrastrutture il governatore ha ricordato come Pedemontana, raddoppio della statale 16 e portico della Guinza sono opere che vedranno la luce grazie soprattutto alla collaborazione col governo che le ha finanziate. Parentesi importante riguardo le strade maceratesi: «è arrivata la Via positiva per lo svincolo in A14, sui tempi devo per forza essere cauto ma possiamo dire che siamo in uno stato avanzato di progettazione e di valutazione delle procedure. Riguardo la Val Potenza, spenderemo quanto prima risorse accantonate in quell’area e completeremo il lavoro già iniziato a ridosso del centro fiere. In quella zona spenderemo 150milioni di euro oltre alle risorse previste in zona ospedale. Uno stanziamento enorme».

Congelata invece per ora la Zes: «Comporta un sistema di sviluppo per il cento Italia. Non siamo contrari ma vogliamo capire col Ministero la soluzione migliore da percorrere».

Infine l’annuncio  di un avvenimento internazionale che a fine 2024 si svolgerà nelle Marche e che – anche se Acquaroli non lo nomina – sarà il G7 della Salute: «Sono state abbattute tantissime barriere e abbiamo ottenuto tante soddisfazioni a partire dalla nostra enogastronomia protagonista nel trasparente. La sfida del 2024 è continuare a essere protagonisti non solo per raccontare le Marche, ma addirittura per continuare a rappresentare l’Italia, un palcoscenico che ci siamo meritati e che finalmente abbiamo trovato».

In apertura il presidente dell’ordine dei Giornalisti delle Marche Franco Elisei ha manifestato la sua preoccupazione per l’ennesimo “bavaglio” alla stampa derivante dall’emendamento Costa, ha accennato al tema dell’intelligenza artificiale e alla necessità di regolamentare il settore per poi annunciare l’incontro con i parlamentari marchigiani riguardo la riforma dell’accesso alla professione.

 

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