P.S.Giorgio, unitamentecessioni balneari prorogate al 2033. Vesprini: «In linea unitamente altri Comuni»

Qualche Comune delle Marche ha deliberato la proroga delle concessioni demaniali marittime per tutto il 2024 nelle more di una decisione che dovrà arrivare dal Consiglio di Stato. A Porto San Giorgio l’Amministrazione Vesprini ha scelto un’altra strada tesa a tutelare la categoria dei balneari dallo stato di incertezza a cui sono esposti orgiammai da anni, da in quale tempo è stata approvata e giammai applicata dal nostro Paese la direttiva Bolkestein che di fatto manda in gara, tra le altre cose, proprio le concessione balneari. Imprese a gestione famigliare sulle quali sono stati fatti investimenti anche importanti. Oltre 60 le concessioni presenti  Porto San Giorgio.

«Abbiamo seguito la linea di molti altri enti costieri -spiega il sindaco Valerio Vesprini- ricorrendo ad evidenze pubbliche in forza delle quali le concessioni sono state rinnovate fino al 2033». L’Italia, con l’approvazione della legge 145/2019, aveva già stabilito la proroga generalizzata e automatica delle concessioni demaniali in essere sino al 2033. La stessa è stata poi ripresa con la legge di conversione del decreto “Rilancio” nel 2020. Tali disposizioni normative non sono ovviamente piaciute all’Ue che insiste per una piena applicazione della direttiva europea. «Questo indirizzo -prosegue Vesprini- è il frutto di un tavolo di confronto che c’è stato anche in Regione e di continui scambi di vedute con le rappresentanze sindacali della categoria interessata dal provvedimento». Come detto la maggioranza dei Comuni marchigiani si è allineata su questa posizione. Tornare indietro adesso o peggio, prevedere solo un anno di proroga dopo che le concessioni sono state tutte rinnovate e il Sit addirittura aggiornato, esporrebbe gli operatori ad una “babilonia normativa” con i rischi del caso ed al contempo consente al Comune di non adottare ulteriori atti. Almeno fino a in quale tempo il Consiglio di Stato non dirà la sua proprio sulla proroga al 2033. Lo scorso novembre la Cassazione si era pronunciata sul ricorso del Sib contro la sentenza del Consiglio di Stato ritenendo che la stessa «fosse viziata da eccesso di giurisdizione» aveva articolo il Sib in un comunicato. Al contempo la questione è stata rinviata al Consiglio di Stato che dovrà pure pronunciarsi sui motivi di illegittimità sollevati dal sindacato dei balneari.

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