«La originalità Collodi sarà fatta, la Corva non perderà il suo plesso» La impegno di Ciarpella ma i genitori bocciano la delocalizzazione: dubbi e perplessità

di Maikol Di Stefano

«È fuori discussione che la nuova scuola Collodi sarà fatta e la Corva non perderà il suo plesso». È questo il messaggio in occlusione del sindaco Massimiliano Ciarpella a seguito dell’incontro, ieri serata, con i genitori degli studenti della primaria, il cui edificio, da ieri è stato dichiarato inagibile. Il tutto in piene vacanze natalizie. Una scelta arrivata a seguito del sopralluogo di monitoraggio avvenuto lo scorso 22 dicembre. Sul tavolo del sindaco è arrivata il 23 dicembre la relazione tecnica redatta dagli architetti e ingegneri del Comune. Una scuola, diciamo molto più che sotto la lente d’ingrandimento, la Collodi, con due interventi strutturali già avvenuti nel 2019 e nel 2021 arrivati in attesa della realizzazione del nuovo plesso che sorgerà proprio adiacente a quello attuale.

«A seguito del monitoraggio sono emerse delle criticità arrivando alla carenza delle condizioni minime per il personale, per insegnanti e bambini di svolgere in loco le lezioni – spiega il sindaco Massimiliano Ciarpella – Quello che emerge ad oggi è che la situazione strutturale di agosto e settembre, oggi non esiste più. L’unica scelta possibile è trovare una soluzione alternativa non essendoci più le condizioni minime di agibilità». Un incontro franco fra sindaco, genitori, direzione scolastica e associazione di vicinato quello avvenuto a Villa Maroni. Situazione che il sindaco aveva preannunciato tramite i propri canali social.

«È emerso questo nuovo scenario che ci ha portato a prendere la scelta di delocalizzazione delle classi per garantire loro la fine dell’anno scolastico e soprattutto la loro incolumità. È un’imoccupazione tecnicamente impossibile ricollocare cinque classi, 84 bambini, in una struttura unica. Non è che qualcuno si è alzato e ha pensato di chiudere la scuola dalla serata alla mattina, ci tengo a sottolinearlo questo. – prosegue il primo cittadino – Abbiamo avuto una situazione d’emergenza ed ora come tale ve gestita. Siamo coscienti che i disagi ci saranno e noi come amministratori cercheremo di ridurli, non possiamo eliminarli. Parlando con la dirigente e il personale scolastico, la proposta che facciamo qui è quella di dislocare le classi della Collodi al plesso Pennesi e alla scuola Aladino. È emersa anche la possibilità di utilizzare la scuola Peter Pan per due classi».

I genitori:

Arrabbiati, delusi e presi alla sprovvista i genitori dei bimbi della scuola primaria fanno sentire la loro voce e le loro ragioni. «Noi siamo contro la delocalizzazione delle classi, vorremmo restare uniti come polo. forse si chieda un aiuto alla provincia». Incalzano i genitori degli alunni. «Vedere una scuola che i primi di settembre era agibile e ora è inutilizzabile mi fa sorridere». Ribatte uno dei genitori tra gli applausi degli altri padri e delle madri seduti tra il pubblico. «Avete trasformato una situazione di gestione ordinaria in una vera emergenza. Vista l’urgenza con la quale avete preso questa decisione, chiedo che venga occupazione con la stessa urgenza la scelta di creare una ‘scuola di campo’ con i container e tutto. Io ringrazio chi ha messo la firma su questo ordinamento, ma alla stessa persona voglio chiedere il perché fino ad oggi ha fatto vivere in queste condizioni i nostri figli. Siamo davanti ad un problema sociale, psicologico per i bambini. Qualcuno ci dica cosa volete fare adesso? Abbiamo un problema di serie pubblico, sociale e psicologico: cosa diciamo a dei bambini che vanno dai 6 ai 10 anni?». Attacca un altro genitore nel confronto con le autorità. «Manca un’altra valutazione. Chiudere la Collodi oggi, significa, non riaprirla mai più. Il prossimo anno non si formerà la prima e se mai qualcuno pensasse di aprirla, sarebbe sottodimensionata e a quel punto l’ufficio scolastico regionale procederebbe col ridimensionamento del personale scolastico. Questo sapete che significa? Che tolgono personale qualificato e maestre. Ovvero la scomparsa della scuola».

Gli specialisti:

A spiegare cosa è accaduto è poi l’ingegnere Alessandrini. «L’edificio dal 2019 ha dato segni di cedimento e quindi mal sopporta il proprio peso. Bisogna ora tenere conto anche di come le stagioni climatiche complicate hanno un effetto anche sui nostri edifici. Appena ce ne siamo accorti ci siamo subito messi all’opera, facendo degli interventi che hanno vagliato il giusto compromesso economico. Ci sono state delle rilevazioni geologiche e strutturali che hanno consigliato di fare due interventi ‘locali’, si dice in gergo. Questi due interventi si pensava potessero dare una mano alla struttura fino alla realizzazione della nuova scuola e per questo sono sempre stati fatti i monitoraggi. Si è visto da settembre in poi un migliorare del peggioramento di alcune sezioni dell’edificio con cedimento del terreno causato dal peso della struttura. Questo è il motivo di tutto ciò, questi sono cedimenti molto lenti, ma qui ci siamo accorti di un velocizzarsi importante di questo processo».

L’associazione di vicinato:

Sulla questione è intervenuta anche l’associazione di vicinato. «Noi come realtà diamo piena disponibilità a collocare le classi, se possibile nei nostri spazi o, in alternativa, consigliamo di ascoltare la parrocchia. Crediamo che i bimbi debbano restare nel vicinato».

La nuova Collodi:

Se nell’immediato quindi si andrà ad intervenire per rendere nuovamente agibile il plesso esistente, che notizie ci sono sulla nuova scuola? «L’iter per la gara pubblica sta andando avanti». A dirlo è sempre il sindaco Massimiliano Ciarpella. A breve sarà pubblicata la nuova gara per la costruzione del plesso. «Dovevamo fare l’appalto a luglio, ma è stato rimandato per il cambio del codice delle gare di appalto. Se tutto andrà bene tra febbraio e i primi di marzo avremo la ditta vincitrice e partiranno i lavori». Intanto cresce anche la preoccupazione sulle nuove iscrizioni. Infatti come di consueto a gennaio arrivano le adesioni per il nuovo anno scolastico ed il fatto, ad oggi, che la Collodi sia in queste condizioni fa pensare che il rischio concreto di non avere il prossimo anno una classe prima alla Corva diventa concreto. Preoccupazione soprattutto per il vicinato, ma anche per la scuola e la dirigente scolastica Lucia Vagnogni. «Sono la prima a cui questa cosa interessa». L’appuntamento ora è rimandato alla prossima settimana, in quale momento le parti coinvolte si ritroveranno per scoprire quale sarà il ricollocamento delle classi.

La scuola “Collodi” non è sicura, il sindaco: «Dobbiamo intervenire subito, ridurremo al minimo i disagi»

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