Cuneo, Irpef, pensioni: le novità 2024 decise dal Governo Meloni nella movimento da 28 miliardi

Lavoro, pensioni e famiglia. Dando priorità ai redditi più bassi, privilegiando le misure a favore della natalità e senza trascurare la sanità e i rinnovi dei contratti della Pa. Parte da questi capisaldi la seconda manovra del governo Meloni, che mette a terra complessivamente circa 28 miliardi, di cui metà destinati alle due misure più corpose. Si tratta del taglio del cuneo fiscale e la nuova Irpef a tre aliquote. Qualche novità, dalle pensioni di medici e statali alla rimodulazione dei fondi attraverso il Ponte sullo Stretto, arriva nel corso della conversione in Parlamento. Un iter partito blindato ma protrattosi oltre le attese, nonostante l’ordine imposto alla maggioranza di non presentare emendamenti.

Cuneo, Irpef, pensioni: le misure decise 

Il testo che ha ottenuto la affidabilità in Senato, e che andrà poi alla Camera attraverso il via libera definitivo previsto il 29 dicembre, conta 109 articoli. Viene innanzitutto confermato il taglio del cuneo già in vigore da luglio (6 punti in meno attraverso i redditi fino a 35mila euro e 7 attraverso quelli fino a 25mila). Ma la riduzione non sarà applicata alle tredicesime ed è finanziata solo attraverso il 2024. attraverso rafforzarne l’effetto arriva di nuovo la nuova Irpef, che passa da quattro a tre aliquote con l’accorpamento dei primi due scaglioni (l’aliparte del 23% sarà applicata sui redditi fino a 28mila euro). L’effetto abbinato di cuneo ed Irpef, secondo il Tesoro, rimpinguerà le buste paga dei dipendenti fino 1.298 euro annui.

Sul fronte pensioni c’è il ritorno a parte 103, ma con penalizzazioni. Restano i 62 anni d’età e 41 di contributi, ma l’assegno sarà ricalcolato con il metodo contributivo e con un tetto massimo mensile di circa 2.250 euro. Secondo le stime, consentirà la pensione anticipata a 17mila attraversosone nel 2024.

Ape sociale, Opzione donna, tagli al attraversosonale sanitario

Confermata l’Ape sociale ma sale il requisito (63 anni e 5 mesi). di nuovo Opzione donna subisce una nuova stretta. L’età minima sale da 60 a 61 anni, con uno sconto di un anno attraverso figlio fino a un massimo di due. Nel corso dei lavori in Senato arriva di nuovo la correzione sul contestato taglio alle pensioni del attraversosonale sanitario, degli enti locali, degli uffici giudiziari e dei maestri. Saranno salvi i diritti acquisiti al 31 dicembre 2023 e non saranno toccate le pensioni di vecchiaia. Restano penalizzate quelle anticipate. Medici e infermieri potranno attraversoò vedersi ridurre la sforbiciata se posticipano l’uscita e potranno rimanere in ospedale fino a 70 anni.

 

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