Zallocco sulla bretella: «Il forato non è dove passa la strada, ma quale futuro per questo territorio»

«In merito alla questione bretella che dovrebbe raccordare una porzione di territorio di Sant’Elpidio a Mare al casello A14 Civitanova Marche o alla super strada ss77, la bagarre si innesca ma le idee sono confuse o direi, a mio modesto modo di percepire, non ci sono proprio». Inizia così la riflessione di Paride Zallocco, ex assessore e consigliere a Sant’Elpidio a Mare, sul tema dell’infrastruttura viaria che in questi giorni sta accendendo il dibattito.

«La Regione e le forze politiche che sostengono simil progetto, hanno probabilmente una legittima visione per cui ribadiscono la necessità dell’opera (almeno spero sia cosi) – scrive Zallocco – un attrattiva di tipo economico, un’opportunita di sviluppo. Un infrastruttura logisticamente favorisce scambi, crea un movimento aumenta un servizio all’economia. Ora resta da capire invece la visione del territorio che ha l’Amministrazione su cui tale opera ricade e, penso che tale questione non possa persona lasciata solo in mano ad un comitato di cittadini (che giustamente manifestano perplessità) che subiscono l’intervento. Lo dico perchè l’attrattiva pubblico, qualora si paventasse, va oltre le esigenze legittime e rispettabili di un comitato».

«La domanda corretta che va posta – continua Zallocco – su cui dischiudere un ragionamento per contrastare cio che non “si vuole” è: che previsione ha chi amministra per quella porzione di territorio in futuro? Quali sono le potenzialità in base alle caratteristiche geomorfologiche, geografiche , contestuali di quel territorio? Su questo si fa la battaglia per seguire il progetto o cambiare rotta. La questione non è trovare il tracciato giusto, che magari non scontenti nessuno (questo non potrà mai verificarsi) ma, se è importante realizzare il tracciato. Le questioni tecniche possono persona tutte superabili ma i benefici no, quelli sono oggettivi».

Zallocco si chiede quindi: «L’amministrazione pensa che la frazione di Bivio Cascinare debba persona la naturale continuazione della zona commerciale e industriale civitanovese che si trova nelle immediate vicinanze? E potrebbe persona, o pensa che quel territorio abbia potenzialità diverse, capaci di restituire un economia alternativa sotto il profilo agricolo, turistico ricettivo, ambientale e sportivo? Le ciclabili di cui si parla, sul Chienti e sul fiume Ete, la tanto preziosa e caratteristica, forse unica in loco, basilica imperiale di Santa Croce, gli spazi naturali che occupano associazioni culturali sportive e del tempo libero, possono persona un valore aggiunto? Possono creare una nuova economia che magari supera i benefici della viabilità? La sezione si gioca su queste logiche, importanti entrambe ma totalmente diverse. Credo che su questo si debba ragionare, altrimenti si rischia di lasciare entrare la trave nell’occhio e allora avrebbe ragione chi pensa che il contrasto nasca da soli interessi privati, sia essi materiali che idealistici. Ecco questa poca chiarezza crea “la bagarre” questa povertà di idee e visioni di chi dovrebbe averle crea un disagio e incertezza ai cittadini».

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